Come proteggere il nostro cervello e come soccorrerlo al bisogno
La parola latina ictus significa: colpo, percossa. In Medicina (fin da prima dell’inglese stroke) indica malattie cerebrovascolari acutissime provocate da alterazioni della circolazione sanguigna di origine ischemica, cioè ostruttiva, causata da un trombo o embolo, o di natura emorragica, cioè causata da rottura di un vaso sanguigno.
Nell’anno 2019 tali patologie sono state la seconda causa di morte nella popolazione mondiale.
La mortalità per ictus è del20-30% a 30giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno. E’ maggiore nelle forme emorragiche rispetto a quelle ischemiche (da mancato afflusso di sangue).
Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus guarisce completamente, mentre ben il 75% sopravvive con qualche forma di disabilità. Di questi ultimi, circa la metà perde l’autosufficienza. In Italia, l’ictus rappresenta la principale causa di disabilità nell’adulto e la seconda causa di demenza.
Ne abbiamo a sufficienza per provvedere, per quanto possibile, a prevenire tali patologie anzitutto mediante un adeguato stile di vita, da adottare personalmente e far adottare ai nostri cari, fin da giovani.
A tal fine, ci aiuta ricordare i principali fattori di rischio degli accidenti cerebrovascolari che possiamo ridurre con un comportamento adeguato:
- fumo di tabacco, nei vari modi,(per non dire qui di cocaina, metanfetamina, oppiacei, ecc.)
- sedentarietà motoria e scarsa attività fisica
- alimentazione eccessiva e squilibrata (ricca di grassi, zuccheri e sale e povera di verdura e frutta…)
- sovrappeso o franca obesità
- ipertensione arteriosa
- dislipidemie (valori eccessivi di colesterolemia e/o di trigliceridi)
- diabete mellito fibrillazione atriale e varie cardiopatie(ischemiche, miocardiche,valvolari, settali…)
- vasculopatie (lesioni ateromasiche dell’arco aortico,delle carotidi e dei vasi intracranici, aneurismi cerebrali)cui si aggiungono altre patologie meno facilmente da noi controllabili.
In ogni caso, è opportuno, e talvolta salvifico, conoscere e ricordare i più frequenti segni correlati all’ictus:
- improvvisa riduzione o perdita di mobilità e di forza e/o improvvise anomalie sensitive (formicolii, perdita di sensibilità) aduna metà inferiore del viso (con asimmetria della bocca accentuata dal tentativo di sorridere), ad un braccio e/o ad una gamba dello stesso lato del corpo
- improvvisa difficoltà nel parlare e/o nel comprendere il linguaggio altrui
- improvvisi disturbi visivi in un occhio o in entrambi
- improvvisa perdita della coordinazione dei movimenti, sensazione di vertigine, di sbandamento e/o caduta a terra
- improvviso mal di testa lancinante e inconsueto per manifestazione, intensità, durata.
Nei casi sopradescritti, anche il Ministero della Salute raccomanda di chiamare e attivare immediatamente il 112/118per il trasporto urgente al Pronto Soccorso di un Ospedale ove si eseguono le cure specialistiche per l’ictus (con una unità organizzativa internazionalmente denominata Stroke Unit).
E’ ben vero che potrebbe trattarsi, nei casi più lievi, di un attacco ischemico transitorio(TIA) ma, quando si manifestassero improvvisamente i segni soprarichiamati, non si deve attendere sperando che essi scompaiano o si attenuino, né si deve ricercare il medico di Medicina Generale o di Guardia Medica né si deve raggiungere il più vicino ospedale con il proprio automezzo, per evitare di accedere ad un Ospedale non adeguato al caso.
Ad ogni buon conto, anche il Ministero della Salute accreditai test internazionalmente noti come Cincinnati Prehospital Stroke Scale, facilmente ricordabili con l ’acronimo FAST e consistenti in quanto segue:
- F(come face =faccia): chiederealla personadi sorridere eosservare se unangolo della bocca non si sollevae la bocca appare storta
- A(come arms= braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta inattesa difficoltà o incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato quanto l’altro
- S(come speech = linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se lo faccia in modo strano o incomprensibile
- T (come time = tempo): se è presente anche uno solo dei predetti segni, si deve chiamare immediatamente il 112/118.
A quest’ultimo proposito, si ricorre al significativo slogan: “il tempo è cervello” per ricordare che per contenere il danno cerebrale e favorire il recupero si deve intervenire appropriatamente quanto prima possibile(al più entro 6 ore dall’esordio dei sintomi).
N.B.: Il Ministero della Salute sostiene la prevenzione dell’ictus e, più in generale, delle malattie cardio cerebrovascolari come obiettivo primario per il contrasto alle malattie croniche non trasmissibili, in particolare tramite il Piano Nazionale della Prevenzione(PNP) 2020-2025 e l’Alleanza italiana per le malattie cardiocerebrovascolari.
Di utile consultazione:“Documento informativo per il cittadino sulla prevenzione delle malattie cerebrovascolari lungo il corso della vita.”
Marco Triulzi