Le lezioni di danza sono un vero toccasana per restare giovani
Le lezioni di danza sono un vero toccasana per restare giovani: per i muscoli come per l’umore, per stare insieme e per tenere in esercizio, oltre alle gambe, anche il cervello.
Che l’esercizio fisico faccia bene al corpo come alla mente è risaputo (anche se non da tutti trasformato in pratica quotidiana). Così come tutti sappiamo che più l’età avanza più tenersi in forma sia un toccasana che rallenta il progressivo deteriorarsi di tutti gli organi. Quello che “fa notizia” è che i cervelloni dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, abbiano fatto uno studio con tutti i crismi della scientificità (pubblicato sul Journal of Aging and Physical Activity) per comprovare come tra tutte le forme di attività fisica adatta alle persone “diversamente giovani” il ballo liscio sia di gran lunga da preferire.
E non solo perché induce al movimento coordinato e aumenta il tono muscolare ma perché ha effetti indiscutibilmente benefici sulla nostra salute mentale:
“Il ballo liscio”, si legge sul report del rinomato College newyorkese “si è rivelato in grado di migliorare le funzioni cognitive e ridurre l’atrofia cerebrale negli anziani che hanno un più alto rischio di demenze. La danza, infatti, soprattutto se praticata in gruppo, ha un beneficio non solo sul corpo ma anche sulla mente, attraverso l’interazione e la socialità”.
E non solo perché induce al movimento coordinato e aumenta il tono muscolare ma perché ha effetti indiscutibilmente benefici sulla nostra salute mentale:
Il ballo di gruppo è stato infatti confrontato con altri tipi di attività fisica in un gruppo di over65 che per 6 mesi si sono assoggettati due volte alla settimana o a un corso di ballo o a lezioni in palestra (camminata su tapis roulant). In entrambi i gruppi ci sono stati miglioramenti fisici e mentali, ma solo coloro che si sono sottoposti a lezioni di liscio ci si sono riscontrati più evidenti i miglioramenti nelle funzioni cerebrali.
Ballare sembra facile ma non lo è
Sempre con moderazione e su consiglio medico, andare a lezione di danza ha infatti una molteplicità di effetti positivi che vanno ben al di là di tonificare i muscoli e migliorare la postura. Ballare diverte, rafforza, apre alla socializzazione, rende resistenti e più flessibili, fa acquisire fiducia in se stessi, allontana la depressione e sconfigge l’isolamento.
C’è ballo e ballo
Dopo i 65 anni meglio sempre valutare varie tipologie di danza, scegliendo quella più adatta al suo stato di salute e di allenamento (consultare sempre e comunque il proprio medico). Scegliete in base alla musica che vi piace e vi suscita allegria, ai movimenti che vi sentite di fare, ma meglio evitare coreografie saltate, che potrebbero causare problemi alla schiena o alle giunture. Particolarmente adatti: il liscio, il valzer, il tango, la samba, il fox-trot, il mambo e danze popolari di gruppo. Ricordiamoci di:
- scegliere un corso specifico per la terza età, affidato ad insegnanti qualificati.
- privilegiare un corso con cadenza bi-settimanale, cercando di essere costanti
- scegliere un ballo da sala di coppia o di gruppo che aumenti la possibilità di socializzare.
Ballare soprattutto se in gruppo o in coppia, significa dover imparare una serie di movimenti coordinati e memorizzare una coreografia. Impegna perciò il cervello, la memoria, la capacità di organizzarsi e il mantenimento della concentrazione e dell’equilibrio (prevenendo le cadute).
Certamente ci sono effetti benefici anche sulle ossa e sulla circolazione (il movimento ossigena il sangue), ma quello che lo studio americano mette maggiormente in evidenza confrontando il ballo con altre forme di attività, è l’impegno mentale che danzare comporta e le conseguenze di una socializzazione che migliora il tono dell’umore. Secondo lo studio citato il gruppo dei “ballerini” rispetto al gruppo sul tapis roulant ha avuto significativi miglioramenti proprio nella percezione di se stessi e della propria qualità di vita: merito dell’aver socializzato con i coetanei e aver dedicato parte del proprio tempo libero a un’attività impegnativa ma di grande soddisfazione.
Impegnarsi a essere felici a suon di musica
Interagire e adattarsi ai movimenti del partner, sforzarsi di ricordare i passi, muoversi in modo coordinato nello spazio secondo i dati dello studio americano, rafforza un’ampia rete di regioni cerebrali, che vengono attivate a seconda dei movimenti da compiere (e da ricordare), con effetti positivi nella capacità e nella velocità di elaborare le informazioni. Sembra che a beneficiarne in modo particolare sia l’ippocampo una struttura cerebrale, che contribuisce alla memoria a breve e a lungo termine, alla memoria spaziale e all’orientamento. Si tratta di una piega interna della corteccia cerebrale che tende ad atrofizzarsi con l’età e il cui malfunzionamento è all’origine di molte malattie neurodegenerative.
L’impegno nel seguire la coreografia, oltre a favorire il controllo muscolare, implica infatti che mente e corpo si muovano in modo coordinato. Gli impulsi neurologici che il cervello invia ai muscoli per seguire ritmo e figure permettono di contrastare malattie che ci fanno davvero paura come l’Alzheimer.
Effetti a catena
Ballare produce inoltre tutta una serie di “effetti collaterali” positivi anche in chi sta benone, è più che lucido e non si sente affatto anziano: aumenta l’interesse per il proprio benessere magari con una dieta più sana ed equilibrata, rende più disponibili a nuove amicizie (isolamento e depressione interessano una persona anziana su sei, secondo i dati della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia), e alla fine rende più felici.
Nicoletta Salvatori