Il primo posto è occupato dall’Austria, l’Italia al 14° posto è solo a centro classifica. Ma cosa rende una persona o un Paese felice? Come ogni anno Eurostat, l’agenzia statistica ufficiale dell’Ue, ha stilato la classifica dei Paesi europei basata sul grado di felicità degli abitanti. Agli intervistati è stato chiesto di assegnare un punteggio da 0 a 10 ai propri Paesi e dichiarare il proprio “grado” di ottimismo nei confronti del futuro.
La classifica
In cima alla classifica dei Paesi più felici ci sono Austria (con la media dell’8!), Finlandia, Polonia e Romania a dimostrazione che il livello di reddito non sembra essere determinante per la soddisfazione dei cittadini. In basso alla classifica troviamo Bulgaria, Germania e Grecia. L’Italia, invece, si è posizionata al 14° posto, classificandosi solo al centro della lista. Come ogni sondaggio statistico vale la pena di dare uno sguardo ai criteri di classificazione usati da Eurostat.
Ovviamente vengono presi in considerazione età, livello di istruzione, situazione familiare e finanziaria. Anche la zona in cui si vive non è neutra rispetto a come giudichiamo la nostra vita. Per esempio in aree rurali in genere ci si sente leggermente più felici che in città anche se questo dato non è generale, anzi viene contraddetto in Stati come Bulgaria o Lituania, dove gli abitanti di città esprimono un livello di soddisfazione maggiore. Anche la vita sentimentale è un criterio. Le famiglie con figli risultano le più felici, meno appagati invece i single. Un dato molto “europeo” che si scontra con quanto viene riportato da analoghe statistiche fatte a livello mondiale. Per quanto riguarda il genere, le donne (nonostante tutto) risultano in Europa più felici degli uomini.
L’età della felicità?
I dati raccolti nella maggior parte degli Stati hanno mostrato che le persone di età compresa tra i 16 e i 29 anni sono più soddisfatte della propria vita rispetto a quelle di età superiore ai 65 anni (ma non sempre e non dovunque). In Danimarca, Svezia, Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo e Finlandia per esempio i giovani sembrano leggermente più pessimisti degli anziani. Un dato sembra invece essere generale e interessante: in tutti gli Stati membri, la soddisfazione di vita aumenta parallelamente al livello di istruzione. Anche se è immaginabile che il livello di istruzione di un individuo rifletta un livello di reddito più elevato non sembra ci sia una correlazione diretta. Insomma pare che davvero “i soldi non facciano la felicità”.
Al Nord si è più felici?
Nel complesso si conferma una tendenza già rilevata in passato, nonostante molti luoghi comuni gli abitanti dei Paesi del Nord tendono a essere più soddisfatti della propria vita rispetto agli abitanti dei Paesi mediterranei. Questo dato si riflette anche in altre statistiche analoghe a quella annualmente stilata da Eurostat in particola nel World Happiness Report delle Nazioni Unite e giunto alla sua decima edizione. L’ONU, per il sesto anno consecutivo, ha classificato la Finlandia come il Paese più felice del mondo seguita da Danimarca, Islanda, Israele e Paesi Bassi confermando l’Europa come Continente in cui la vita sembra più soddisfacente e in particolare il Nord Europa come area dove si è più contenti della propria vita. A contestare questa classifica a livello mondiale c’è per l’Ipsos con il suo Global Happiness Report. Nella classifica di Ipsos la top five guarda a Paesi più lontani mettendo nei primi cinque posti Cina, Arabia Saudita, Paesi Bassi, India e Brasile. La cosa strana è che sebbene le domande dei sondaggi condotti da società diverse, siano molto simili, le classifiche che ne escono finiscano con l’essere assolutamente inconfrontabili. Evidentemente ci sono serie discrepanze nelle modalità di selezione delle persone che vengono intervistate o nella percezione delle persone di continenti diversi su come sia definibile la felicità.
Nicoletta Salvadori